
Secco sfida in scatola
Che sia chiaro: in termini di comodità vince senz’altro la versione in scatola. Detto ciò, a parte l’apporto di sale più elevato nei ceci già cotti e conservati in salamoia, le differenze sul contenuto di macro nutrienti sono limitate purché si faccia attenzione alle porzioni. Queste, infatti, sono bene diverse: per i legumi secchi la porzione standard è di 50 g, quella dei ceci già cotti è pari a 150 g. La divergenza nel peso di partenza è tutta dovuta al contenuto di acqua: nei secchi è praticamente assente e i nutrienti sono concentrati, la reidratazione dei 50 g di partenza allinea l’apporto, anche di calorie, all’apparente più abbondante porzione di quelli freschi o in scatola.C’è ancora un aspetto che ci tengo ad aggiungere sulla questione delle porzioni: i ceci sono ricchi di proteine e 50 g per porzione, tanti ne ho impiegati per condire questa pasta fresca, rendono la ricetta un piatto unico. In altre parole l’apporto di carboidrati, proteine e grassi è sufficiente per un pasto che si potrà completare solo con il contorno di verdure fresche o cotte.
Surgelato sfida in scatola
Al confronto diretto, sul contenuto di vitamine, i legumi in scatola perdono qualche punto: accade ad esempio con il contenuto di tiamina, una vitamina del gruppo B. La differenza diventa, tuttavia, poco significativa dopo la cottura: anche i secchi ammollati e cotti vedono in buona parte ridotto il contenuto di vitamine termolabili, cioè sensibili al calore, e idrosolubili.Conclusione
A porzioni rispettate la più importante differenza resta il contenuto di sale, inteso come cloruro di sodio: nei secchi dipende esclusivamente da quanto se ne aggiunge, in quelli in scatola c’è. La questione è di particolare importanza perché nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomandi un consumo massimo di 5 g al giorno di sale, corrispondenti a circa 2 g di sodio, il nostro CCM ha rilevato che il consumo medio giornaliero di sale è di molto superiore:- più di 10 g negli uomini e 8 g nelle donne;
- circa 7,4 g di sale al giorno tra i ragazzi e 6,7 g tra le ragazze.
Bibliografia: – SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana. LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. Coordinamento editoriale SINU-INRAN. Milano: SICS, 2014
– Nutritional comparison of fresh, frozen and canned fruits and vegetables. Rickman JC et al. J Sci Food Agric 2007; 87: 930-944.
– Consumo di sale e salute. Ministero della Salute. http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=4950&area=stiliVita&menu=alimentazione
– Meno sale per la salute. CCM – Ministero della Salute. http://www.ccm-network.it/pagina.jsp?id=node/1942
Ciceri e tria con i ceci e i pomodorini colorati
Come Fare:
Versa su un piano da lavoro la farina e forma la classica fontana. Al centro aggiungi 50 ml di acqua quindi inizia ad impastare: regola la quantità dell’acqua aggiungendola poco per volta per lavorare l’impasto che dovrà risultare morbido, liscio ed elastico.- Stendi la pasta, a mano o con la classica macchinetta, e ricava delle strisce larghe mezzo centimetro e lunghe 10-15 cm.
- Prepara un cestello per la cottura al vapore mettendo nell’acqua di base il mix di erbe aromatiche: cuoci i ceci per circa 20 minuti.
- Raccogli i ceci cotti in un tegame antiaderente con l’olio extravergine di oliva e i datterini tagliati.
- Cuoci la pasta in abbondante acqua bollente, scola e versa nel tegame con il condimento.
- Spadella la pasta, a piacere aggiungi un po’ di curry per dare colore ed esaltare i sapori.
- Servi caldo.
Ingredienti:
- 350 g di semola di grano duro
- 200 g di ceci già ammollati
- 200 g di pomodori datterini misti gialli e rossi
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 2 cucchiai di mix aromatico: paprika, coriandolo, pepe e erbette di Provenza
- curry a piacere