I partecipanti, omogenei per età, condizioni di salute e altri fattori che vengono stabiliti in partenza, vengono assegnati in modo casuale, appunto random, a due o più gruppi.
Lo studio procede in doppio cieco, ossia né il ricercatore né il paziente/soggetto sanno quale trattamento gli viene somministrato.
Questo serve a evitare che aspettative personali e involontari fraintendimenti dei dati osservati influiscano sui risultati. Uno studio randomizzato in doppio cieco riduce al minimo le possibilità di errore di interpretazione e consente una valutazione oggettiva dei dati.
Bibliografia
-Medicina basata sulle evidenze. Epicentro Istituto superiore di sanità http://www.epicentro.iss.it/focus/ocse/Cap3-Ebm.pdf (consultato il 05.11.2018)