Metalli pesanti

I metalli pesanti secondo la definizione IUPAC, Unione internazionale di chimica pura e applicata, sono quei metalli che possiedono queste caratteristiche:
  • densità superiore a 5 g per centimetro cubo;
  • si comportano in genere come cationi, ossia ioni dotati di carica positiva;
  • bassa solubilità dei loro idrati;
  • spiccata attitudine a formare complessi;
  • affinità verso i solfuri.
Sono metalli pesanti: alluminio, ferro, argento, bario, berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni metalloidi con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti, come arsenico, bismuto e selenio. Alcuni di questi in concentrazioni limitate e definite sono indispensabili per gli organismi viventi, tra questi: ferro, cobalto, cromo, rame, manganese, molibdeno, selenio, zinco. Mentre prevalentemente tossici sono: alluminio, arsenico, berillio, cadmio, mercurio, nichel e piombo. I metalli pesanti maggiormente coinvolti nell’inquinamento ambientale sono: mercurio, cadmio, cromo e piombo.

Autore dell'articolo: Francesca Antonucci

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