Bevande gassate: piacciono ancora?

Bevande gassate: piacciono ancora?I numeri sono numeri e parlano chiaro: il consumo delle bevande gassate è in netto calo!
Si tratta della conclusione a cui è giusta Assobibe, l’Associazione delle Industrie delle Bevande Analcoliche, che ha analizzato i consumi di queste bibite in un periodo di ben 10 anni: dal 2006 al 2016. Questo il risultato:
  • le vendite delle bibite analcoliche è sceso di quasi il 20%.
Noi italiani siamo molto più bravi: ogni anno beviamo solo 39 litri di bevande gassate a testa, molto meno dei 67 litri della media europea.
Danimarca e Germania si distinguono per il dato particolarmente elevato: nei due Paesi si consumano 105 litri e 106 litri a testa di bibite all’anno.
Considerato l’impatto sulla salute generale questi numeri sono chiaramente un eccesso.

Meno bevande, meno zuccheri, più salute

L’assunzione di bevande gassate e spesso anche zuccherate è da tempo considerato un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie anche gravi come sono l’obesità e il diabete.
Qualche anno fa uno studio condotto in Nuova Zelanda ha correlato l’aumento di peso con l’apporto di zucchero quotidiano, anche senza altre modifiche della dieta quotidiana.
Solo riducendo gli zuccheri semplici i partecipanti allo studio avevano perso un chilo, indipendentemente dal tipo di zucchero: anche il fruttosio che spesso sostituisce saccarosio nelle bevande, incide negativamente sul peso.

Oltre allo zucchero il gas

Il contenuto di zuccheri semplici non è l’unica insidia che nascondono le bibite. Il solo fatto di essere gassate potrebbe aumentare il rischio di calcoli ai reni. Il dato poco confortante viene da uno studio che ha coinvolto 194.000 persone: il rischio di sviluppare calcoli renali è più alto del 23-33% per chi le beve tutti i giorni.

Cosa bere

Tutto chiaro!
Tuttavia non sempre si ha voglia di acqua: ad una festa è piacevole anche bere qualcosa di diverso, così come in occasione di un aperitivo o anche solo per dissetarsi nel corso della giornata.
In tempi recenti le soluzioni a questa esigenza sono aumentate: ogni occasione è buona per un estratto o un succo di frutta o verdure o dissestati mix di agrumi resi “piccanti” con un grattugiata di zenzero fresco.
Per precisione è giusto ricordare che sia gli estratti che i centrifugati ricchi di frutta sono una fonte naturale di zuccheri semplici, chi li vuole davvero ridurre dovrebbe preferire le bevande a base di ortaggi. La frutta fresca intera rimane una buona merenda: il contenuto di fibra nella polpa ne riduce l’indice glicemico rispetto al succo.
Infusi di diversa natura completano il panorama già ampio: basta un po’ di fantasia e ricordarsi di evitare l’aggiunta di zucchero.

Bibliografia e sitografia

– Soda and Other Beverages and the Risk of Kidney Stones. Ferraro PM, Taylor E, Gambaro G, Curhan G., Clin J Am Soc Nephrol 2013; 8.
– Dietary sugars and body weight: systematic review and meta-analyses of randomised controlled trials and cohort studies. Morenga L, Mallard S, Mann J. BMJ 2013; 346:e7492.
– Relative ability of fat and sugar tastes to activate reward, gustatory, and somatosensory regions. Stice E, Burger KS, Yokum S. The American Journal of Clinical Nutrition, 2013; 98: 1377-1384.

Autore dell'articolo: Francesca Antonucci

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